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Castello di Montalcinello Chiusdino
CASTELLI E GRANCE
RECAPITI E ORARI
Castello di Montalcinello
Loc. Montalcinello, Chiusdino
Biglietto da visita (vCard)
Il castello di Montalcinello, il cui nome deriva probabilmente dalle piante di leccio che rivestono fin dalla sua origine questo colle.Il paese non era che un piccolo castello cinto di mura, in cui si aprivano tre porte, rispettivamente: Porta di Sopra, verso Levante; Porta di Mezzo, verso Mezzogiorno; Porta di Sotto, verso Ponente. Intorno alla collinetta su cui si ergeva il castello, scorrevano due fiumicelli. Sulle mura si alzavano torrioni o rocche. Nei forti vicini alla Porta di Mezzo si coniavano le monete, per conto di un Vescovo feudatario, ma la piccola popolazione viveva nella miseria. I campi producevano poco, a causa dei sistemi irrazionali di coltivazione. Spesso avvenivano lotte e guerre con i vicini, talvolta le malattie decimavano i pochi abitanti. Si procuravano i vestiti mediante la coltivazione e la filatura del cotone e del lino. Il castello, come tutti i castelli medievali, era circondato da un fossato, che si poteva attraversare mediante un ponte levatoio. La sicurezza dei castellani era salvaguardata da un piccolo esercito, pronto a combattere ogni volta che la campana del Comune dava il segnale d'allarme. Il governo del piccolo Comune era affidato ai consiglieri che eleggevano tre Priori, di cui il primo aveva la massima autorità, il Camarlingo custodiva i beni della comunità, gli Stimatori, che imponevano le tasse sulle proprietà. Il comune perse poco a poco la sua libertà per vari motivi, soprattutto per il conflitto tra Vescovo e la vicina Repubblica, che prese possesso del castello e quando essa si mutò in Signoria, il castello fu incorporato nel comune vicino. Il fosso che circondava il castello conteneva acqua stagnante infettata dai rifiuti e portatrice di malattie. Tra queste una pestilenza decimò la popolazione in poco tempo. Il popolo ignorante e superstizioso ne attribuì la causa alle magie di streghe o spiriti maligni. I morti venivano gettati in una fossa comune, scavata al centro della chiesa e quando questa era insufficiente, in una fossa scavata all'aperto, al lato della chiesa, dalla parte di mezzogiorno, luogo che poi divenne il camposanto vecchio. Le acque malsane della fonte di sotto, che si credevano colpite dal malocchio delle streghe, furono benedette più volte dal Parroco, ma senza risultato, e venne chiamato perfino il Vescovo a tale scopo. Questi però si rese conto che tutto il male veniva dall'inquinamento delle acque, ed obbligò la popolazione a fare tutte le bonifiche necessarie. I lavori vennero effettuati grazie ad un prestito che alcuni ambasciatori andarono a chiedere alla Repubblica di Siena. Fu demolita una torre che dava sull'orto della pievania e sullo scoglio, ed il suo materiale fu usato per rafforzare le mura. Fu rintracciata l'acqua e incanalata, rifatto e ampliato il deposito, ripulite le fonti dell'acqua potabile ed il lavatoio pubblico e cose simili.
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